Keytruda per i pazienti trattati in precedenza con tumore gastrico o tumore della giunzione gastroesofagea, localmente avanzati o metastatici, con tumori esprimenti PD-L1


L' FDA ( Food and Drug Administration ) ha approvato Keytruda ( Pembrolizumab ), una terapia anti-PD-1, per il trattamento di pazienti con adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastroesofagea ( GEJ ), localmente avanzati o metastatici, i cui tumori esprimono PD-L1 [ punteggio CPS: maggiore o uguale a 1 ] come determinato da un test approvato dall'Agenzia regolatoria statunitense, con progressione della malattia durante o dopo due o più linee precedenti di terapia, tra cui la chemioterapia contenente Fluoropirimidina e Platino e se appropriata terapia HER2/neu mirata.
Questa indicazione è stata approvata mediante procedura accelerata sulla base sulla risposta del tumore e sulla durata della risposta.
L'approvazione continua per questa indicazione è subordinata alla verifica e alla descrizione del beneficio clinico negli studi di conferma.

L'approvazione accelerata per Keytruda si è basata sui dati provenienti da uno studio multi-coorte in aperto, multicentrico, KEYNOTE-059, che ha arruolato 259 pazienti con adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastroesofagea con progressione dopo almeno due precedenti trattamenti sistemici per malattia avanzata.
Il trattamento precedente doveva includere una Fluoropirimidina e il Platino doppietto.
I pazienti HER2/neu dovevano aver in precedenza ricevuto un trattamento con terapia con bersaglio HER2/neu.
I pazienti con malattia autoimmune attiva o una condizione medica che richiedeva l'immunosoppressione o con evidenze cliniche di ascite mediante esame fisico non sono stati arruolati.
I pazienti hanno ricevuto Pembrolizumab a una dose di 200 mg ogni tre settimane fino a tossicità inaccettabile o progressione della malattia.
I pazienti senza progressione della malattia sono stati trattati per un massimo di 24 mesi.
La valutazione dello stato del tumore è stata eseguita ogni 6-9 settimane.
Le principali misure di efficacia sono state: il tasso di risposta obiettiva ( ORR ) secondo i criteri RECIST 1.1, valutati mediante revisione centrale indipendente, e la durata della risposta.

Tra i 259 pazienti, il 55% ( n=143 ) presentava tumori che esprimevano PD-L1 con un punteggio CPS maggiore o uguale a 1 e stabilità del microsatellite ( MSS ) o instabilità del microsatellite non-determinata ( MSI ) o stato di riparazione del danno da appaiamento errato ( MMR ).
Le caratteristiche di base di questi 143 pazienti erano: età mediana 64 anni ( 47% con età pari a 65 anni o superiore ); 77% sesso maschile; 82% razza bianca, 11% asiatico; e stato di performance ECOG ( PS ) di 0 ( 43% ) e 1 ( 57% ).
L'85% presentava malattia M1 e il 7% aveva malattia M0.
Il 50% era stato trattato con almeno due terapie in precedenza, e il 49% con tre o più linee precedenti di terapia nel setting ricorrente o metastatico.

Per i 143 pazienti, l'ORR era del 13.3% ( IC 95%: 8.2, 20.0 ), con un tasso di risposta completo dell'1.4% e un tasso di risposta parziale dell'11.9%.
Tra i 19 pazienti responder, la durata della risposta variava da 2.8 a 19.4 mesi, con 11 pazienti ( 58% ) che avevano risposte di 6 o più mesi, e 5 pazienti ( 26% ) avevano risposte di 12 mesi o più.

Tra i 259 pazienti, 7 ( 3% ) avevano tumori definiti come ad alta frequenza di instabilità del microsatellite ( MSI-H ).
Una risposta obiettiva è stata osservata in 4 pazienti, compresa una risposta completa.
La durata della risposta variava da 5.3+ a 14.1+ mesi
Le reazioni avverse che si sono verificate nei pazienti con carcinoma gastrico sono risultate simili a quelle che si sono presentate nei pazienti con melanoma o tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ).
Le reazioni avverse più comuni di Pembrolizumab ( riportate nel 20% o più dei pazienti ) sono state fatica, dolore muscolo-scheletrico, ridotto appetito, prurito, diarrea, nausea, rash, piressia, tosse, dispnea e costipazione. ( Xagena2017 )

Fonte: Merck, 2017

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